martedì 22 maggio 2012

Non vi dirò...

Esiste forse un modo giusto per cominciare un libro, esiste una frase, un'espressione, una parola chiave? Esiste, in definitiva, qualcosa di così importante da dire che sia degno di essere scritto prima di ogni altra notizia?! Probabilmente sì ma io non ve lo dirò, in parte perchè è un segreto professionale
(se vi svelassi l'ingrediente segreto della ricetta che so cucinare meglio, e con la quale vi stupisco tutte le volte che vi invito a cena, ve la rivelerei forse?!), in parte perchè potrebbe non piacervi, in parte perchè la sapete già e potreste scriverla voi al mio posto.
Ho investito molte ore in pensieri perigliosi per costruire questo progetto, passando il tempo a farmi domande chiedendomi cosa ma soprattutto come potessi raccontarvi quel che ho da raccontarvi.
Il risultato?! Avevo così tante cose da raccontarvi che sono stata tentata spesso di lasciar perdere,
schiacciata dal senso di inferiorità e dalla sindrome da foglio bianco che gli amanti della scrittura conoscono bene.  Sapevo che la parte più difficile sarebbe stata esattamente l'inizio, soprattutto perchè aspettavo il fatidico "momento giusto", che ovviamente tardava ad arrivare. Sapevo che sarebbe stato l'inizio di qualcosa e tenevo a giocarmi bene le mie carte, con un incipit degno del suo ruolo. Sapevo anche altre cose, molte cose, ma nessuna sarebbe stata quella giusta per un incipit. In breve mi sono accorta che le cose che non sapevo dirvi erano molte più di quelle che avrei saputo dirvi, e dato che il problema era principalmente quantitativo, ho cercato a questo problema una soluzione cumulativa per non dirvi niente.
Per esempio, non vi dirò che il mio sogno da bambina era quello di fare qualcosa di grande e importante.
Non vi dirò che il mio sogno adesso, da "diversamente bambina", è ancora quello di fare qualcosa di grande e importante.

Non vi dirò per quale squadra tifo, nè vi dirò che lavoro mi piacerebbe fare.
Non vi dirò qual'è il mio colore preferito, nè il mio piatto preferito.
Non vi dirò che siete schiavi, perchè siete esseri umani.
Non vi dirò che siete perfetti, perchè siete esseri umani.
Non vi dirò che siete esseri umani, perchè tecnicamente siete animali.
Non vi dirò che siete il più grande esperimento che la natura abbia in atto, e che forse non siete la forma di vita più intelligente nell'universo.
Non vi dirò che fate parte di un grande sistema, perchè può darsi che molti di voi non tengano a farne parte.
Non vi dirò chi ha ragione e chi ha torto, perchè non conosco abbastanza persone che abbiano un'opinione in merito e costituiscano quindi un campione
considerevole, degno di essere studiato statisticamente.
Non vi dirò che la mia è la verità più importante di tutte e che questa verità parla di voi.
Non vi dirò cosa penso dei primi studi di antropologia condotti dall'uomo bianco, perchè si sono rivelati fallimentari quanto la statistica circa il fatto
di aver ragione o aver torto.
Non vi dirò quali sono i prossimi numeri vincenti alla lotteria, perchè sto aspettando che li dicano anche a me.
Non vi dirò se ora mi sento felice o triste.
Non vi dirò di quale colore ho gli occhi e i capelli.
Non vi dirò quanti anni ho.
NOn vi dirò che non ci sono più le mezze stagioni e che una rondine non fa primavera.
Non vi dirò che non ho paura di niente.
Non vi dirò cosa mi piace fare appena mi alzo la mattina, come prima cosa.
Non vi dirò qual'è la seconda cosa che mi piace fare la mattina, subito dopo la prima.
Non vi dirò qual'è il mio film preferito, nè il mio libro, nè la mia canzone.
Non vi dirò cosè lo spread e che ci sta rovinando la pressione arteriosa (questa, lo ammetto, l'ho sentita alla radio).
Non vi dirò il mio segno zoodiacale o se mi piaccia recitare.
Non vi dirò che non siete miei fratelli e sorelle, perchè si finisce sempre con lo scoprire origini inaspettate.
Non vi dirò che mi conoscete, perchè non mi conosco nemmeno io.
Non vi dirò che ho finito, perchè questo è solo l'inizio.


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