di Tommaso Cabrini
Oggi sono finiti gli sconti carburante proposti dall’ENI, prontamente
imitati da diversi concorrenti. Il risultato è stato immediato: i media si sono
lanciati a parlare del caro carburanti.
Partiamo sfatando un falso mito, la colpa del prezzo dei
carburanti non è di petrolieri avidi, che hanno proposto per tutta estate i
loro prodotti sottocosto, o dei benzinai (anche se un po’ di concorrenza in più
non fa mai male). Non possiamo neanche dare la colpa ai perfidi produttori, non
ci sono squilibri gravi tra domanda e offerta che stritolino i prezzi.
Basta entrare un pochino nel problema e subito si
individuano i colpevoli: lo Stato e ancora lo Stato, colpevole al quadrato!
Partiamo dalla materia prima, il barile di petrolio (in
questo momento sopra i 114$/barile) è stato un crescendo continuo nell’ultimo
decennio, con qualche parziale diminuzione nei momenti peggiori della crisi
velocemente recuperati. E’ forse finito il petrolio? Assolutamente no, stiamo
solamente vedendo gli effetti della politica inflazionista perseguita da FED e
BCE, a fronte di una spropositata immissione di denaro in circolazione tutti i
mercati sono saliti: azioni, bond (cioè calano i rendimenti) e materie prime.
Ma lo Stato non si accontenta di giocare col nostro denaro,
distruggendone il valore giorno dopo giorno, impone anche una tassazione senza
paragone sui carburanti: tra accise ed iva i 2€ del litro di verde se ne vanno
1,20 allo Stato e 0,80 al produttore.
Quindi lo Stato è, non una, ma ben due volte colpevole del
salasso che ci colpisce dal distributore.
Naturalmente tutto questo non è sufficiente, dopo aver messo
in ginocchio tutti i consumatori di carburanti lo Stato pretende di essere la
soluzione del problema!
Ecco quindi che dal 2001 lo Stato rimborsa agli
autotrasportatori quanto speso in maggiori accise sul gasolio applicate fino ad
oggi.
Da anni lo Stato si scaglia contro i cattivi produttori di
petrolio, i cattivi speculatori, i cattivi raffinatori e i cattivi benzinai,
senza neanche spiegare perché siano così cattivi e ovviamente senza prendere
alcun provvedimento. Quest’estate si è arrivati alla compagnia di Stato che fa
sconti fuori mercato.
Ma non è finita, persino gli enti locali ce la mettono
tutta: l’ultima novità sono le “pompe bianche comunali”, cioè pompe di benzina
municipalizzate dove il Comune compra il carburante e lo vende al dettaglio con
il ricarico che basta a coprire i costi di gestione. Puro socialismo in pompa
magna!
Ecco quindi che il solito problema dei carburanti è lo
Stato, che inoltre viene acclamato come la soluzione: un vero e proprio
paradosso logico.
Pubblicato anche sul blog The Road to Liberty
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